Ogni persona quando compie una azione “furba” prova una soddisfazione che normalmente corrisponde ad una gratificazione personale.
Purtoppo non si accorge, che la soddisfazione deriva solo dall’aver esaudito un proprio desiderio con il minimo sforzo, e scambia questa azione come una azione intelligente.
In realtà l’uso della astuzia gli ha solo “spianato la strada” ma lo ha danneggiato profondamente perché:
1 Non usando un comportamento onesto ha diminuito l’uso della sua intelligenza, difatti se avesse scelto di arrivare allo stesso risultato in modo onesto lo sforzo intellettivo sarebbe stato indubbiamente superiore portando al risultato di una crescita certa della sua intelligenza.
2 Si abitua a pensare che sia intelligente usando la “furbizia” e questo lo porta, visti i risultati positivi che apparentemente ottiene, costantemente verso il maggior uso della “furbizia” che inevitabilmente sfocia nella menzogna e quindi nella stupidità più apparente.
Si può quindi definire che la furbizia sia sinonimo di stupidità e le conseguenze di azioni stupide sappiamo tutti che possono solo provocare danni, che ovviamente sono sempre danni propri.
I danni che provochiamo agli altri, in realtà milioni di altre azioni potrebbero procurarli, mentre i danni provocati a noi stessi da nostre decisioni errate solo noi abbiamo il potere di procurare.
Se poi analizziamo il caso di un incontro fra una persona onesta poco dotata a livello intellettivo e una persona disonesta molto dotata a livello intellettivo, immediatamente immaginiamo che il secondo si procurerà dei vantaggi immediati dal primo.
Ma se approfondiamo il livello di analisi dei soli risultati immediati ottenuti cosa scopriamo?
1 Il disonesto se scoperto perde la possibilità di tenere vicino l’onesto e, visto che il tempo del disonesto è sempre di 24 ore al giorno, tale tempo tolto all’onesto sarà disponibile per un possibile nuovo disonesto, che danneggerebbe a sua volta il disonesto scoperto.
2 Se non scoperto il disonesto continuerà a depredare l’onesto e quindi contribuisce al peggioramento del suo ambiente e deve costantemente sforzarsi per farlo rimanere accettabile al suo stile di pensiero.
Per cui possiamo affermare che anche a livello immediato, ma da un’analisi meno approssimativa e superficiale di quella iniziale, il disonesto procura costantemente svantaggi a se stesso considerandoli vantaggi, quindi peggiorando costantemente essendo convinto di percorrere la strada migliore!
Allora quanto è usato il livello superiore concessogli dalla natura? Chi è il più stupido fra i due, chi può non esserlo e lo è, o chi lo è?