Il compratore e il miglior prezzo?

Tendenzialmente tutti comprano cercando il prezzo più basso di quello che vogliono acquistare.
Ogni riduzione di prezzo genera impoverimento nel mercato stesso, fino a spegnerlo del tutto, ma se il mercato non si spegne chi si arricchisce è quello con il maggior potere a discapito di tutti gli altri, comunque il mercato è destinato a spegnersi.
Fatta questa premessa facciamo delle analisi per appurarne la veridicità.

I risultati che possiamo ottenere sono:

1 Concentrazione del potere ed arricchimento di pochi a svantaggio di molti.

Perché?
Ipotizzando che ciò che acquistiamo a minor prezzo sia sicuramente uguale a quello a maggior prezzo, Gli unici che potranno offrire questo saranno quelli che avranno maggior accesso al minor costo alle materie che compongono l’oggetto o il servizio che andiamo ad acquistare. E chi può essere se non chi già le possiede.

2 Standard di produzione sempre più alti e contemporanea diminuzione dei compratori.

Perché?
Risulta ovvio che andando verso la riduzione del prezzo dell’oggetto, questo dovrà necessariamente essere prodotto con delle tecnologie che generano maggior velocità di produzione e minori scarti ed avere quantità prodotte/ora sempre più alte. Questa prima scelta genera una minor occupazione umana, visto che gli umani sono soggetti a errori in modo sicuramente superiore alle macchine. Se allargate la visione non ad un unica azienda ma alle migliaia di aziende sparse in un territorio più o meno vasto, la minor occupazione genera come conseguenza una riduzione degli acquisti.

3 Riduzione della qualità dell’oggetto.

Passando poi al passaggio successivo, seguendo sempre la scelta di seguire la riduzione del prezzo, si arriva al punto che il solo incremento della tecnologia non basta a soddisfare la domanda di riduzione di prezzo, per cui si deve necessariamente intervenire sulla materia prima, cioè trovare delle fonti di approvvigionamento a prezzi inferiori e cosi di seguito altre azione concatenate che porteranno il prezzo e l’oggetto, anche se non con lo stesso valore ma proporzionalmente, ad un livello sempre più basso.

4 Morte del mercato dell’oggetto.

La bassa qualità ottenuta attraverso le scelte di riduzione di prezzo porteranno ad una sempre minore soddisfazione di acquisto da parte dei pochi compratori rimasti che comincieranno a cercare delle alternative valide per la soddisfazione dei propri desideri, ed una volta trovate abbandoneranno l’oggetto precedente determinandone la morte.

Ogni azione sbagliata genera il primo danno a se stessi e visto che una grande moltitudine di individui segue questo tipo di azione è naturale che il primo danno sia verso se stessi.

Bene chi è riuscito a comprenderne i contenuti adesso si chiede, ma come si può contrastare questo andamento che ci porta verso l’impoverimento globale?
Cerchiamo delle formule che ci permettano questo.
Possiamo fidarci di certificazioni prodotte sulla qualità dell’oggetto? Sappiamo che nessuno è indenne da errori volontari o involontari, per cui no.
Possiamo fidarci di quello che vediamo? prendiamo il caso che andiamo ad acquistare un vestito, se siamo esperti possiamo valutarne le cuciture le rifiniture, ma già sul il materiale usato possiamo sapere che materiale è con esattezza? No. Possiamo sapere se per produrlo hanno provocato sofferenza, sfruttamento, inquinamento?No. Possiamo sapere che materie prime sono state usate per i colori ? No. Sappiamo da dove provengono i pigmenti, per ottenere le colorazioni e cosa è stato usato per produrli, che danni ha provocato questa produzione, chi è stato usato per la produzione? No.
Per qualsiasi oggetto esisteranno sempre moltissimi dubbi che non saranno verificabili dal singolo acquirente pur potente e preparato che sia.

Allora sembra che non ci sia alcuna via di uscita?
A mio avviso esiste ed è una sola, bisogna prediligere gli onesti ai disonesti, esattamente come bisogna scegliere le virtù e non i vizi.
Perché?
I motivi sono realmente moltissimi proverò a citarne solo alcuni:

1. Se collaborate con un onesto riuscirete a valutare meglio ogni acquisto e scendere sempre di più nel dettaglio ottenendo sempre un maggior risultato qualitativo sul prodotto acquistato.

2. Un onesto può essere ingenuo ma molto più intelligente del peggiore dei disonesti perché a parità di azioni, le azioni compiute disonestamente sono sempre più facili da eseguire rispetto alle azioni oneste ed implicano necessariamente un minor uso dell’intelligenza, e si sa che meno si usa l’intelligenza più si diventa stupidi e più si usa l’intelligenza più si migliorano le proprie capacità, anche se gli obiettivi prefissato possono non arrivare. Bisogna sempre tendere solo verso obiettivi raggiungibili e tendere ad usare la propria onestà è un obiettivo raggiunto già appena si inizia.

3. Il più onesto può trovare al massimo un onesto quanto lui, questo non succede con i disonesti esiste sempre uno più disonesto di lui e tutto ciò che si è procurato con azioni disoneste può svanire in un attimo.

4. Prediligere un onesto può voler dire spendere più soldi ma sappiamo di averli spesi bene, contribuendo alla sua lotta quotidiana verso il miglioramento comune, e ci siamo affiancati a lui con questo scopo, e questo è più premiante di ogni importo speso.

5. Un onesto ha solo l’opportunità che la sua intelligenza e capacità si accresca nel tempo, così come un disonesto percorre il proprio tempo

seguendo la direzione opposta, quindi verso una costante diminuzione di intelligenza e capacità.

Unico errore possibile, riconoscere per onesto uno che in realtà non lo è.
Ma questo errore sappiamo che lo potremo imputare solo a noi stessi e nel momento che lo scopriremo, sapremo che la nostra intelligenza avrà raggiunto un livello superiore, e se non lo scopriremo avremo comunque vissuto tendendo verso le buone intenzioni e non verso le cattive e questo è già un grande bene.

Il prezzo quindi diventa una componente non fondamentale infatti, dal punto di vista di chi dovrebbe comprare, ogni oggetto ha valore zero. Acquisisce valore positivo, maggiore è il desiderio di acquisto e valore negativo, maggiore è la repulsione all’acquisto. Quindi il valore all’oggetto lo stabilisce il compratore ed ogni compratore ha il suo.

In conseguenza, chi sceglierà il prezzo più basso?

A mio avviso il compratore più sprovveduto se lo dovrà utilizzare, ed il compratore più sprovveduto e che intende procurarsi il maggior guadagno se lo dovrà rivendere.
Un commerciante che sceglie il minor prezzo per procurarsi il maggior guadagno non preoccupandosi dei suoi clienti è un commerciante valido ed affidabile?
Tale commerciante avrà una clientela formata da persone molto o poco intelligenti?
Persone poco intelligenti sono da considerare una clientela valida ed affidabile?
Se la clientela non è valida ed affidabile tale commerciante avrà un futuro commerciale certo o molto incerto?
Oppure se il commerciante compra al minor prezzo per poi rivendere al minor prezzo, come si procurerà i margini di profitto necessari per una corretta gestione economica?
Ritenete corretto approfittare degli errori altrui per ottenere dei vantaggi personali?
Approfittare degli errori altrui accresce la vostra intelligenza?
Accorgersi dei propri errori accresce la propria intelligenza?

Chi ha le risposte corrette a queste domande, è un compratore valido ed affidabile, e questi sono i compratori migliori, che compreranno sempre al miglior prezzo, e mai al prezzo più basso.